
Agroindustria piemontese sotto pressione: servono soluzioni contro i costi energetici e la crisi della domanda

L’agroindustria piemontese chiede sostegno per affrontare le sfide del presente e prepararsi al futuro. È questo il messaggio emerso dal convegno “L’agroindustria piemontese tra nuovi mercati, competitività e resilienza”, che si è tenuto ieri, mercoledì presso la sede di Confindustria Cuneo. Durante l’incontro, promosso dalla Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte in collaborazione con il Research Department di Intesa Sanpaolo, è stata presentata una ricerca che fotografa lo stato di salute del comparto.
Costi energetici e materie prime alle stelle
Lo studio – basato su un’indagine condotta tra maggio e giugno su oltre 300 imprese del settore – ha evidenziato come l’aumento dei costi energetici e delle materie prime sia oggi il principale fattore di preoccupazione per circa il 70% delle aziende. Seguono la flessione della domanda interna, le difficoltà legate ai dazi e la crescente pressione dei cambiamenti climatici. A illustrare i dati è stata Romina Galleri, economista di Intesa Sanpaolo.
Export e ostacoli all’internazionalizzazione
Il 90% delle imprese agroindustriali piemontesi è attivo sui mercati esteri, ma con performance molto differenti: se il 35% delle aziende medio-grandi realizza oltre la metà del fatturato all’estero, il 66% delle micro e piccole imprese non supera il 10%. A rallentare l’internazionalizzazione sono soprattutto l’instabilità geopolitica, la burocrazia fiscale e i costi logistici.
Strategie per crescere: innovazione, fiere e formazione
Tra le leve per rafforzarsi nei mercati globali spiccano la partecipazione a fiere internazionali, il supporto di ICE e SACE e la valorizzazione del marchio Made in Italy. Le imprese più strutturate puntano anche su innovazione e diversificazione dei mercati, mentre le più piccole investono su nuovi prodotti e formazione. Tuttavia, resta critica la presenza giovanile nei ruoli decisionali: solo 1 azienda su 4 ha under 40 in posizioni dirigenziali.
Un settore chiave per il Piemonte
“Cuneo è la prima provincia per valore delle produzioni certificate, con oltre 970 milioni di euro – ha ricordato Pier Giorgio Mollea di Confindustria Cuneo –. Il nostro punto di forza è la qualità, ma servono misure efficaci contro i costi energetici, la carenza di competenze e l’incertezza normativa”.
La finanza al fianco dell’agroindustria
Durante la tavola rotonda “Dal dato alla strategia”, Loredana Virdis di Intesa Sanpaolo ha annunciato l’impegno dell’istituto per il settore: “Abbiamo stanziato 10 miliardi di euro a favore delle filiere agroalimentari italiane, con l’obiettivo di supportare innovazione, competitività e sostenibilità”.