
Allarme West Nile, casi triplicati in 7 giorni. Focolaio in provincia di Latina

L’Italia affronta un’impennata improvvisa dei contagi da West Nile: in appena una settimana i casi sono triplicati, passando da 32 a 89, ma ciò che preoccupa di più è la concentrazione geografica dell’infezione. Oltre due terzi dei casi si registrano nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina, e nella confinante provincia di Caserta. Un’anomalia che colpisce gli esperti: “Rispetto agli anni passati, i casi al Nord sono quasi assenti. Oggi la circolazione del virus è tutta spostata nel Tirreno centrale”, osserva l’epidemiologo Gianni Rezza.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il 90% dei casi nazionali si concentra proprio in questa fascia di territorio. Il virus, trasmesso dalle zanzare e veicolato da uccelli infetti, sembra aver trovato condizioni favorevoli in queste aree, modificando bruscamente la sua distribuzione rispetto alle scorse stagioni, quando predominava nella Pianura Padana.
Altro elemento che accende l’attenzione è il numero dei decessi: sono 9 le vittime accertate, di cui 3 nel Lazio e 5 in Campania (l’ultima non ancora ufficialmente registrata). Tuttavia, in Campania i casi confermati sono molto inferiori rispetto al Lazio. Questo squilibrio ha sollevato dubbi fra gli esperti. “Il tasso di letalità in Campania è insolitamente alto, potrebbe esserci una sottostima dei casi gravi o un’età media più elevata tra i contagiati”, ha dichiarato Rezza.
Secondo i dati dell’Iss, i casi neuroinvasivi – la forma più grave della malattia – sono stati 40: 23 nel Lazio e 10 in Campania. Considerando che la letalità media di queste forme è del 20%, i 5 morti campani su 10 casi gravi superano abbondantemente la media nazionale.
Nonostante l’aumento dei casi, l’Iss esclude uno stato di emergenza sanitaria. Tuttavia, le autorità regionali e sanitarie invitano alla massima attenzione, soprattutto per le fasce più fragili. “L’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo tramite puntura di zanzara. È fondamentale adottare misure di prevenzione”, ha sottolineato Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento malattie infettive dell’Iss.
La Regione Lazio ha stanziato 1 milione di euro per intensificare le disinfestazioni nei territori colpiti. Inoltre, sono attive misure speciali a tutela delle trasfusioni e dei trapianti, mentre la popolazione è invitata a usare repellenti, zanzariere e indossare abiti adeguati. In caso di febbre sopra i 38°, è raccomandato rivolgersi al medico.
Il virus West Nile colpisce raramente in forma grave, ma quando ciò accade può portare a encefaliti e meningiti. E i dati di quest’anno dimostrano che, pur non trattandosi ancora di una crisi sanitaria, il fenomeno merita monitoraggio costante e interventi mirati.