
Caso Juventus e plusvalenze – Per i dirigenti chiesto il patteggiamento: le ultime

Caso Juve e plusvalenze – Per i dirigenti chiesto il patteggiamento.
La lunga vicenda giudiziaria legata all’inchiesta Prisma, che coinvolge la Juventus per presunti illeciti legati a plusvalenze fittizie e alla gestione degli stipendi, potrebbe presto concludersi. Durante l’udienza odierna, i difensori dell’ex dirigenza bianconera e del club hanno avanzato proposte di patteggiamento, nel tentativo di chiudere anticipatamente il procedimento.
Per Andrea Agnelli, ex presidente del club, è stata proposta una condanna a un anno e nove mesi, con sospensione della pena. A Pavel Nedved, che ricopriva il ruolo di vicepresidente, viene richiesta una pena di un anno e due mesi. Per Fabio Paratici, ex direttore sportivo, e per il legale Cesare Gabasio, la richiesta è di un anno e sei mesi. Stefano Cerrato, ex Chief Financial Officer della società, si vedrebbe assegnare una pena di un anno. Discorso diverso per Maurizio Arrivabene, per il quale è stato chiesto il proscioglimento.
Le accuse mosse dalla procura, rappresentata dai magistrati Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, sono gravi: si parla di aggiotaggio (cioè manipolazione del mercato), comunicazioni societarie false da parte di una società quotata in Borsa, uso fraudolento di fatture per operazioni inesistenti e intralcio all’attività degli organi di vigilanza.
I dirigenti coinvolti, pur non ammettendo esplicitamente colpevolezza, sarebbero pronti a risarcire i danni arrecati alla Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) e ad avviare accordi economici anche con le circa 200 parti civili che si sono costituite nel processo.
La decisione finale sul patteggiamento spetterà alla giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni, la quale si pronuncerà ufficialmente nel mese di ottobre. Se il patteggiamento venisse accettato, si metterebbe la parola fine a uno dei casi giudiziari più delicati e controversi della storia recente della Juventus.