
E’ il cibo a trainare il folle aumento dei prezzi – Stangata da oltre 500 euro a famiglia in 1 anno: i numeri allarmanti
Il carovita continua a colpire soprattutto attraverso il carrello della spesa. Terminata l’estate e archiviato il tema del caro-spiagge, sarà di nuovo il costo degli alimenti a preoccupare famiglie e osservatori. Già durante i mesi di vacanza, infatti, i rincari più significativi si sono registrati nel comparto agroalimentare: secondo l’Istat, a luglio i prezzi di cibi e bevande sono cresciuti del 3,9%, più del doppio rispetto all’inflazione generale ferma all’1,7%. Per i nuclei familiari questo significa un aggravio annuo di quasi 200 euro solo per la spesa alimentare, che rappresenta buona parte dell’aumento complessivo di oltre 530 euro stimato da Legacoop Agroalimentare. Per chi ha redditi più bassi la situazione è ancora più pesante, visto che una fetta maggiore del bilancio domestico è destinata al cibo.
A trainare i rincari sono soprattutto i prodotti freschi: frutta e verdura hanno avuto impennate notevoli, con la frutta che su base annua segna un +8,8% e le carni un +4,9%. Gli alimenti trasformati, pur crescendo meno (+2,8%), restano comunque ben al di sopra della media generale. Secondo Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, il vero nodo non è solo il “caro-ombrellone” di cui si discute d’estate, ma i problemi strutturali del Paese: bassa produttività, scarsa competitività e ampliamento delle fasce a rischio povertà.
Tra i principali fattori che alimentano questa spirale di rincari ci sono i costi energetici, che rimangono molto più alti rispetto al periodo precedente alla guerra in Ucraina, e gli effetti sempre più evidenti del clima: alluvioni, grandinate e una siccità record soprattutto al Sud, peggiore persino di quella del 2024. Non sorprende quindi che tra i prodotti più colpiti ci siano gli agrumi, con aumenti fino al 17,9% su base annua, ma anche caffè, cacao, cioccolato e burro.
Il problema, però, non è confinato all’Italia. L’inflazione alimentare è ormai un tema globale, come certifica l’ultimo rapporto dell’Onu sulla sicurezza alimentare: i rincari non si sono mai fermati negli ultimi due anni e hanno reso sempre più difficile l’accesso a una dieta equilibrata. In Africa il numero di persone che non riescono a nutrirsi in modo adeguato è passato da 864 milioni nel 2019 a un miliardo nel 2024; nei Paesi a basso reddito i cittadini in difficoltà alimentare sono cresciuti da 464 a 545 milioni; in quelli a medio-basso reddito da 791 a 869 milioni. Dati che mettono seriamente in discussione l’obiettivo Onu di eliminare la malnutrizione infantile entro il 2030.