
Essere single costa il 40% in più rispetto alla vita di coppia – Ecco perché: i dati
Essere single in Italia: una scelta che pesa fino al 40% in più. Vivere da soli, in Italia, significa anche fare i conti con un portafoglio più leggero. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati ISTAT, mantenere uno stile di vita da single può costare fino al 40% in più rispetto a una coppia e quasi l’80% in più rispetto a una famiglia di tre persone. Una differenza che, calcolata su un periodo di 25 anni, si traduce in oltre 170mila euro di spese aggiuntive.
Si tratta di una realtà che riguarda ben 8,8 milioni di cittadini, circa il 15% della popolazione italiana. All’interno di questa platea si trovano 3,6 milioni di celibi e nubili, 3,1 milioni di vedovi e oltre 2 milioni di separati e divorziati. Un dato che si accentua soprattutto nella fascia over 65: più di 4,1 milioni di anziani vivono infatti da soli, a testimonianza di come l’invecchiamento demografico renda questa condizione sempre più diffusa.
Ma perché vivere da soli costa così tanto?
La risposta sta nelle spese indivisibili: casa, bollette, arredi e manutenzione pesano tutti sulle spalle di una sola persona. Per abitazione e utenze, un single arriva a pagare fino al 60% in più rispetto a una coppia.
Lo stesso accade per la spesa alimentare: in media 337 euro al mese, contro i 266 euro pro capite di chi vive in due. Formati poco adatti, piatti pronti e minore tempo per cucinare rendono la vita da single più dispendiosa e spesso meno salutare.
Anche i consumi fuori casa mostrano il divario: circa 100 euro al mese per ristoranti e hotel contro i 71 euro a testa delle coppie. Perfino trasporti e sanità risultano più onerosi, con un incremento rispettivamente del 6% e del 15%.
Il quadro che emerge è chiaro: essere single significa affrontare un costo nascosto che pesa quasi quanto un affitto. Un fenomeno in crescita che solleva interrogativi in un Paese in cui i nuclei monocomponente sono destinati a diventare sempre più numerosi.