Ferragni: è iniziato il processo per il “Pandoro-gate”. E nonna Adriana porta Chiara alla sbarra: le accuse

24/09/2025

Il caso che ha travolto Chiara Ferragni, il “pandoro-gate”, è approdato in tribunale. A Milano si è aperto il processo che vede l’influencer, 37 anni, imputata per truffa aggravata in concorso. Al centro dell’inchiesta ci sono le campagne pubblicitarie legate al pandoro “Pink Christmas” Balocco e alle uova pasquali Dolci Preziosi.

Secondo la Procura, i messaggi diffusi tra il 2021 e il 2022 avrebbero indotto il pubblico a credere che parte del prezzo d’acquisto sarebbe stata destinata a iniziative benefiche. In realtà – sostengono i pm Cristian Barilli ed Eugenio Fusco – i contributi erano stabiliti in misura fissa e ridotta, con profitti ingiustamente elevati per oltre due milioni di euro.

Insieme a Ferragni sono sotto processo Fabio Maria Damato, ex manager della influencer, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-Id, titolare del marchio Dolci Preziosi. Per Alessandra Balocco, ad della storica azienda dolciaria, il procedimento è stato chiuso a causa della sua recente scomparsa.

La voce dei consumatori

“Protagonista della prima udienza – spiega la redazione TgCom24.it – ” è stata “nonna Adriana”, una pensionata di 76 anni originaria di Avellino che ha deciso di costituirsi parte offesa. La donna aveva acquistato alcuni pandori griffati Ferragni convinta di contribuire a una raccolta benefica. “Voleva fare beneficenza – ha spiegato la sua legale, Giulia Cenciarelli – è una fervente cattolica e solo ad aprile ha scoperto che l’iniziativa non corrispondeva a quanto promesso”. La consumatrice ha chiesto un risarcimento di circa 500 euro, cifra che ha dichiarato di voler destinare comunque a opere solidali. Non è escluso, tuttavia, che accetti una proposta di conciliazione da parte dei legali di Ferragni e rinunci a rimanere parte civile.
Le associazioni dei consumatori in aula Accanto alla pensionata si sono presentate in aula due associazioni dei consumatori, Adicu e Casa del Consumatore, che hanno depositato istanza di costituzione di parte civile. Diversa la posizione del Codacons, che ha ritirato la propria denuncia dopo un accordo economico già raggiunto nei mesi scorsi con l’influencer. Sarà il giudice della terza sezione penale, Ilio Mannucci Pacini, a stabilire il prossimo 4 novembre se ammettere o meno le richieste delle associazioni.
L’assenza di Ferragni e la linea della difesa Chiara Ferragni non era presente all’udienza di apertura, ma i suoi difensori – gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana – hanno assicurato che parteciperà ai prossimi appuntamenti “per rispetto della giustizia e per difendere la propria innocenza”. La strategia difensiva punta a dimostrare che non vi sia stato alcun reato penale, sottolineando che la vicenda si è già chiusa sul fronte amministrativo con il pagamento di 3,4 milioni di euro tra sanzioni Antitrust e donazioni a enti benefici”.

Dopo l’udienza tecnica, aggiornata al 4 novembre, il tribunale dovrà decidere sull’ammissione delle parti civili. In seguito gli imputati potranno scegliere se richiedere un rito alternativo o affrontare il dibattimento ordinario. Una nuova udienza è già calendarizzata per il 14 gennaio 2026, che potrebbe rappresentare un passaggio cruciale.

 

 

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