
Forza Italia rilancia la rivoluzione liberale: Tajani fissa l’obiettivo del 20%

Nel cuore di Roma, Forza Italia prova a voltare pagina rilanciando la propria identità liberale e garantista, con uno sguardo alla rivoluzione del 1994. Durante il Consiglio nazionale, il segretario Antonio Tajani ha delineato un manifesto politico condiviso con la famiglia Berlusconi, in particolare con Marina, figlia primogenita del fondatore, per rilanciare il partito all’interno di un centrodestra dove prevalgono ormai componenti populiste e stataliste. L’obiettivo: tornare a essere la forza di riferimento per l’Italia produttiva e moderata, puntando al 20% alle prossime elezioni politiche.
La prima svolta è organizzativa. Via libera all’elezione diretta dei segretari regionali, con un partito che diventa “più democratico, partecipato e contendibile”. Tajani ha sottolineato l’importanza del confronto interno: «Proprio perché non c’è più il leader carismatico, dobbiamo rafforzare la macchina», invitando i militanti a fare «più politica e meno pettegolezzi». Una linea di rigore che intende responsabilizzare la classe dirigente e stimolare la partecipazione, in un partito che vuole tornare a parlare a imprenditori, professionisti e giovani.
Il segretario nazionale ha confermato l’impegno sulle storiche battaglie di FI: giustizia giusta, con il referendum sulla separazione delle carriere, e riforma dell’Irpef da inserire nella prossima legge di bilancio. Ma anche diritti civili, con «massima libertà di coscienza sul fine vita», a smentire chi considera Forza Italia un partito confessionale. Sullo spinoso tema della cittadinanza, il vicepremier ha difeso la proposta dello “ius culturae”: «La cittadinanza italiana non è una barzelletta», ha detto, proponendo una legge che sostiene essere più severa dell’attuale.
Nel documento approvato, Tajani ha ribadito la posizione centrale di Forza Italia nel panorama politico: «Grazie a noi, in Italia non hanno attecchito derive antiliberali e antioccidentali». Secondo il leader azzurro, FI rappresenta l’unico argine credibile al declino della sinistra, che insegue il radicalismo dei 5 Stelle e dei Verdi. Allo stesso tempo, rivendica il ruolo del partito come perno moderato della maggioranza: «Siamo il soggetto trainante dei principi garantisti che il governo sta traducendo in atti concreti».
Tajani ha concluso fissando l’obiettivo politico: «Siamo sopravvissuti a chi ci dava per morti. Ora dobbiamo darci una mossa». Il nuovo corso passa anche da nuove adesioni, come il sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna e la consigliera lombarda Marisa Cesana. «Il partito ha bisogno di una linea che scaldi i cuori», ha dichiarato il portavoce Raffaele Nevi. Il messaggio è chiaro: Forza Italia vuole tornare protagonista.