
Intel, decisione storica – Lascia l’Europa e taglia 25mila posti di lavoro. L’annuncio

Intel ha annunciato una delle più grandi riduzioni di personale della sua storia: entro il 2025, l’azienda passerà da circa 109.000 a 75.000 dipendenti, eliminando oltre 25.000 posti di lavoro. Una decisione drastica, presa in un momento in cui i semiconduttori sono diventati strategici a livello globale, ma dove Intel si trova sempre più in difficoltà.
Schiacciata tra il dominio tecnologico di Nvidia, che guida lo sviluppo nei settori più avanzati dei chip, e la potenza produttiva della TSMC di Taiwan, leader mondiale nella manifattura di semiconduttori, la storica compagnia americana ha deciso di ridurre drasticamente i costi, tagliando personale e ridimensionando investimenti. L’obiettivo è ritrovare competitività nel campo dell’intelligenza artificiale, un settore in cui Intel è oggi indietro rispetto ai principali rivali.
Ma i licenziamenti non sono l’unico segnale del riposizionamento dell’azienda: Intel ha ufficialmente cancellato anche i progetti per la costruzione di nuovi stabilimenti in Europa, nello specifico in Germania e Polonia, i cui lavori erano stati già sospesi nel settembre del 2024. Questa mossa indica un chiaro disimpegno dalla strategia europea, a favore di investimenti concentrati in aree considerate più centrali e redditizie per il futuro dell’azienda.
Dal punto di vista finanziario, il secondo trimestre del 2025 si è chiuso con un risultato negativo: una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari, pari a 67 centesimi per azione, peggiorando il già deludente risultato dello stesso periodo dell’anno precedente (1,6 miliardi di rosso). Al netto delle spese straordinarie, la perdita è stata contenuta a 10 centesimi per azione, ma comunque lontana dalle aspettative degli analisti, che prevedevano un piccolo utile. L’unico dato stabile è quello del fatturato, rimasto fermo a 12,9 miliardi di dollari.