
Interferenze russe sull’aereo in cui viaggia Ursula von der Leyen – Costretto ad atterrare con le mappe cartacee: cosa è successo

Un jet privato che trasportava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stato costretto a un atterraggio d’emergenza in Bulgaria facendo affidamento esclusivamente su mappe cartacee.
L’episodio, riportato dal Financial Times, sarebbe collegato a un’azione di disturbo attribuita alla Russia: i sistemi di navigazione satellitare dell’aeroporto di Plovdiv sarebbero stati disattivati proprio mentre l’aereo si avvicinava alla pista.
Secondo tre funzionari citati dal quotidiano, si tratterebbe di un chiaro caso di jamming e spoofing del segnale Gps, tecniche che bloccano o alterano i dati trasmessi dai satelliti. Tali sistemi, solitamente utilizzati in contesti militari per proteggere aree sensibili, sarebbero oggi impiegati anche come strumento di guerra ibrida, in grado di colpire infrastrutture civili e mezzi di trasporto.
Il velivolo, un Dassault Falcon 900LX, ha sorvolato lo scalo bulgaro per circa un’ora prima che il pilota decidesse di eseguire l’atterraggio manualmente, seguendo mappe tradizionali. Le tracce di volo visibili su piattaforme come FlightRadar confermano i numerosi giri compiuti sopra Plovdiv prima della manovra conclusiva.
La Commissione europea ha parlato di “interferenze evidenti di origine russa”, ribadendo che episodi di questo tipo fanno parte di una strategia di intimidazione.
La risposta del Cremlino
Il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, ha invece respinto ogni responsabilità, definendo “infondate” le informazioni diffuse dai media occidentali.