
Italia, è Oro mondiale nel salto in lungo! Mattia, il mondo è tuo! Capolavoro dell’Azzurro
A Tokyo l’Italia festeggia un’impresa straordinaria: Mattia Furlani è campione del mondo nel salto in lungo. Con un ‘volo’ da 8,39 metri, nuovo primato personale, il ventenne azzurro supera avversari del calibro del giamaicano Gayle e del cinese Shi e conquista la medaglia più prestigiosa della sua giovane ma già luminosa carriera.
La gara non era iniziata nel migliore dei modi: al primo tentativo arriva un nullo, segno di una rincorsa ancora da registrare. Gayle intanto mette subito pressione con un 8,33. Mattia non perde la calma, si confronta con la madre e allenatrice Khaty Seck, cerca di correggere i dettagli tecnici e al secondo salto centra un 8,13 che lo mette al sicuro. Al terzo arriva un altro nullo, ma la concentrazione resta altissima. È nel quarto turno che l’azzurro dà il primo segnale forte: 8,22 metri, ma ancora non basta per salire sul podio.
Tutto si decide al quinto salto: Furlani vola a 8,39, un centimetro oltre il suo record personale, proprio nel momento più delicato della finale. È l’acuto che abbatte la resistenza dei rivali. Gayle non va oltre 8,34, Shi si ferma a 8,33: il sorpasso è servito, e nessuno riuscirà più a ribaltare la classifica. L’ultimo giro di salti è quasi una formalità: Mattia può esultare, è lui il nuovo re del mondo.
Questa medaglia d’oro arricchisce un palmarès già impressionante nonostante la giovane età. Negli ultimi due anni Furlani ha conquistato un argento ai Mondiali indoor di Glasgow, un altro argento agli Europei di Roma con record mondiale under 20 (8,38), un bronzo olimpico a Parigi, ancora un argento agli Europei indoor nei Paesi Bassi e l’oro mondiale al coperto in Cina. Ora è arrivata la consacrazione definitiva all’aperto, in un contesto planetario.
Commosso, Mattia ha commentato a fine gara: “Mi sembra irreale, finché non sentirò l’inno non ci crederò. Abbiamo gestito la competizione in modo perfetto, migliorando salto dopo salto. Ringrazio mia mamma, che è stata sempre lucida, la mia famiglia, mia sorella Erika, il mio staff, il manager, mio fratello e la mia fidanzata. Questa medaglia appartiene a tutti noi. Ringrazio anche me stesso, perché ho creduto fino in fondo. Ma questo è solo l’inizio”.