
La California è più potente nel Tech di tutta l’Unione Europea – Ha generato oltre $1.000 miliardi dal settore tecnologico, più di 27 stati europei

Nel corso del solo 2022, il settore tecnologico della California ha generato una ricchezza impressionante, superando quota 1.000 miliardi di dollari, ben al di sopra dei circa 870 miliardi prodotti dall’intera Unione Europea. Un risultato che evidenzia come un solo Stato americano crei più valore nel tech rispetto a 27 Paesi europei messi insieme.
Il motore economico della California
Secondo uno studio della California Foundation for Commerce and Education, il settore tecnologico ha rappresentato il 19 % del prodotto interno lordo statale nel 2022, con un contributo diretto di 623 miliardi $ al prodotto regionale lordo (GRP). Tenendo conto degli effetti indiretti – ovvero l’impatto generato attraverso l’indotto – si arriva a quasi 1.000 miliardi $, pari al 30 % dell’economia californiana
La California è quindi una delle più grandi economie mondiali: nel 2024 il suo valore nominale superava i 4.100 miliardi $, posizionandosi appena dietro Germania, USA, Cina e Giappone
Nell’Unione Europea, la produzione di beni high-tech ha raggiunto i 355 miliardi € nel 2022, con un incremento del 10,2 % rispetto al 2021. Ma trasferiti in dollari e confrontati con il volume californiano, i numeri restano nettamente inferiori.
Il panorama europeo del tech resta resiliente: la forza lavoro nel settore ha superato i 3,5 milioni di dipendenti nel 2024, crescendo al tasso annuo composto del 24 %, in linea con gli Stati Uniti
Cosa rende la California il leader del tech globale?
Il segreto della supremazia californiana è legato a un sistema economico denominato effetto network, in cui talenti, università, imprese e investimenti si alimentano a vicenda, creando cicli di vantaggi cumulati. Questo modello ha reso la Silicon Valley la culla dell’innovazione mondiale.
Università di eccellenza come Stanford e Berkeley hanno svolto un ruolo di primo piano: già dalla metà del secolo scorso, Stanford creò uno “Stanford Research Park” mettendo a disposizione terreni alle imprese tecnologiche ospitate sul territorio, favorendo la creazione di startup e incubatori, così rafforzando il triangolo virtuoso tra accademia, industria e capitale.