
La Germania fa un maxi investimento da 26 miliardi per ridurre i costi dell’energia. Un aiuto a famiglie e imprese: e l’Italia?

La Germania ha messo in campo un piano senza precedenti da 26 miliardi di euro per contenere i costi energetici e sostenere la ripresa economica. L’iniziativa, fortemente voluta dal cancelliere Friedrich Merz, si basa su due disegni di legge che, nei prossimi quattro anni, ridurranno in modo significativo le spese legate all’elettricità per famiglie e imprese, con l’obiettivo di coniugare competitività e stabilità sociale.
Il provvedimento cardine riguarda la tassa sull’elettricità, che passerà dagli attuali 2 centesimi a 0,05 centesimi per kilowattora, il livello minimo ammesso dalle normative europee. Secondo la ministra Katherina Reiche, il beneficio interesserà oltre 600.000 imprese, in particolare nei settori manifatturiero, agricolo e forestale. L’intervento avrà inevitabili conseguenze per i conti pubblici, con minori entrate stimate in 1,5 miliardi nel 2026 e circa il doppio negli anni successivi.
Parallelamente, l’esecutivo ha previsto una riduzione dei contributi che famiglie e aziende versano per il mantenimento della rete elettrica. Il mancato gettito sarà compensato dal fondo speciale “Clima e trasformazione”, con un impegno annuale di 6,5 miliardi di euro. Per i cittadini, questo si tradurrà in un risparmio fino a 100 euro l’anno sulle bollette della luce, a cui si aggiungono i circa 50 euro già ottenuti grazie all’eliminazione della tassa sul gas naturale.
“Con prezzi più bassi difendiamo i posti di lavoro e rafforziamo il futuro industriale del Paese”, ha dichiarato il ministro delle Finanze Lars Klingbeil.
E l’Italia?
“La Germania lancia un piano da 26 miliardi di euro per tagliare i costi energetici e rilanciare la competitività industriale . commenta Confindustria – ” E mentre la Germania mette in campo misure per ridurre i costi energetici per famiglie ed imprese, in Italia il dato relativo al costo dell’elettricità rimane tra i più alti in Europa, pesando sulla competitività delle nostre aziende.
La partita della competitività industriale si gioca anche – e soprattutto – sul terreno dell’energia: la Germania spende miliardi con un piano pluriennale, l’Italia se non vuole rimanere indietro deve con urgenza adottare le misure per il disaccoppiamento del prezzo dell’energia”.