Liceo Giulio Cesare, stop alle gite e possibile 5 in condotta

22/12/2025

Stop alle gite scolastiche e alle principali attività extracurricolari esterne, perché «si è spezzato il filo di fiducia con gli studenti». È la decisione presa dal collegio dei docenti del Liceo classico Giulio Cesare all’indomani della fine dell’occupazione che ha interessato l’istituto di corso Trieste per tre giorni. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di assegnare il 5 in condotta agli studenti che dovessero essere individuati come promotori del presidio, qualora venissero accertate responsabilità individuali.

La scuola era già finita al centro dell’attenzione mediatica per il caso della cosiddetta “lista stupri” apparsa in un bagno maschile. A quell’episodio è seguita l’occupazione dell’istituto, conclusa venerdì scorso, ma anche nuove scritte offensive, tra cui una lista con i nomi di due docenti e frasi rivolte contro la dirigente scolastica. Da qui la linea dura adottata dall’istituto, formalizzata con una circolare emessa dopo una riunione convocata proprio nel pomeriggio di venerdì.

«A seguito dei recenti episodi verificatisi durante l’occupazione nel liceo si è spezzato il rapporto di fiducia tra docenti e studenti/esse, rendendo necessario riformulare le condizioni per il Patto formativo», si legge nel documento diffuso alla comunità scolastica. Un passaggio che chiarisce la portata della decisione, destinata a incidere su gran parte delle attività previste per l’anno in corso.

Alla riapertura della scuola, ieri mattina, un nuovo episodio ha ulteriormente aggravato il clima. I cancelli dell’istituto sono stati trovati chiusi con delle catene. «Il gesto ha provocato in noi grande sconcerto soprattutto perché arriva subito dopo tre giorni di occupazione studentesca», ha scritto la dirigente scolastica Paola Senesi in un comunicato. Per consentire l’ingresso in sicurezza è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno rimosso le catene con delle tronchesi. L’ingresso degli studenti è stato possibile solo poco prima delle 9, causando disagi e ritardi.

In questo contesto, il collegio dei docenti ha deliberato di non essere disponibile ad accompagnare gli studenti ai viaggi di istruzione, agli stage linguistici, al viaggio a Siracusa per le tragedie del progetto INDAgando, alla mobilità Erasmus+ e al progetto Cwmun. È stata quindi disposta la sospensione di queste attività per il corrente anno scolastico, ritenendo che «non permangono i presupposti per gestire adeguatamente i momenti educativi previsti nelle attività formative all’esterno dell’istituto». Restano invece confermate le visite Aureus e i percorsi di formazione scuola-lavoro. Le gite già organizzate vengono annullate e le caparre eventualmente versate saranno restituite alle famiglie.

Parallelamente, il consiglio d’istituto ha deciso di valutare l’assegnazione del 5 in condotta agli studenti che saranno eventualmente riconosciuti come promotori dell’occupazione. La misura tiene conto anche dei danni materiali e delle condizioni igieniche in cui è stata lasciata la scuola, tali da aver richiesto interventi straordinari di pulizia e ripristino, con un aggravio di costi per la comunità scolastica. Un voto insufficiente in condotta, soprattutto se confermato nel secondo quadrimestre, potrebbe comportare la bocciatura.

La vicenda sta alimentando un ampio dibattito nel mondo della scuola romana. «È evidente la necessità di portare avanti un percorso di sessuo-affettività nelle scuole: questo nuovo grave atto al liceo Giulio Cesare lo dimostra», ha commentato Riccardo Virgili, coordinatore della Rete degli studenti di Roma, tornando sulle scritte comparse nei bagni dell’istituto.

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