
Milano – Atroce femminicidio: Luciana Ronchi uccisa con 14 coltellate, soprattutto al volto. L’assassino confessa: “Sono un fallito”
Luciana Ronchi, 62 anni, è stata accoltellata a morte con 14 fendenti, molti dei quali rivolti al volto e alla giugulare, da Luigi Morcaldi, 64 anni, suo ex compagno. La vittima, trasportata d’urgenza all’ospedale Niguarda, è morta in sala operatoria circa un’ora dopo il ricovero, nonostante i disperati tentativi dei medici di salvarle la vita.
Secondo quanto riferito dal procuratore Marcello Viola, l’omicidio è avvenuto con “particolare accanimento” e l’uomo, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, si è mosso con estrema determinazione. La donna, che lavorava in una mensa e aveva recentemente ritrovato una certa serenità, era stata sorvegliata per settimane dall’ex compagno, che non accettava la fine della relazione interrotta nel 2022.
Mercoledì mattina, Morcaldi ha atteso Luciana sotto casa in via Grassini, indossando il casco e con le mani in tasca. Al suo rifiuto, ha iniziato a colpirla, urlando: “Questa è casa mia, te ne devi andare”. La donna ha cercato di fuggire, ma è stata raggiunta e accoltellata fino a cadere sull’asfalto. L’aggressore è poi fuggito in scooter e successivamente in auto, lasciando sul posto giacca insanguinata e una lettera rivolta contro Luciana e il figlio, Andrea, 28 anni.
Morcaldi è stato rintracciato solo in serata nel Parco Nord, tradito dall’uso del cellulare, e non ha opposto resistenza: “Datemi l’ergastolo, stanotte dormo in galera. Sono un fallito”, ha detto agli agenti. Durante l’interrogatorio ha pianto e confessato il suo gesto, parlando di un senso di fallimento personale e relazionale, che ha attribuito all’ex compagna e al figlio.
Attualmente, l’uomo è accusato di omicidio aggravato dalla relazione affettiva terminata; i pm della Procura di Milano invieranno oggi la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere.