
Milano – E’ morto Antonio Del Pennino: è stato vicesindaco di Milano
Antonio Del Pennino, figura di spicco della politica milanese e per decenni esponente del Partito Repubblicano, è scomparso all’età di 86 anni nella sua città natale, Milano. Laureato in giurisprudenza, aveva iniziato presto la carriera politica: nel 1965 divenne segretario del Pri milanese, dando avvio a un lungo percorso istituzionale.
Nel 1970 entrò in Consiglio comunale, dove ricoprì l’incarico di assessore alle aziende municipalizzate nella giunta guidata da Aldo Aniasi. La sua esperienza come vicesindaco si concluse quando, con l’ingresso del Pci in maggioranza, preferì rassegnare le dimissioni e passare all’opposizione. Parallelamente, dal 1972 al 1994, fu deputato alla Camera, distinguendosi tra il 1987 e il 1992 come capogruppo del Pri.
Tra il 1982 e il 1985 tornò a Palazzo Marino come vicesindaco nella squadra di Carlo Tognoli, espressione della coalizione di pentapartito che allora governava anche a livello nazionale. L’avventura amministrativa si interruppe nuovamente con il cambio di maggioranza, quando socialisti e comunisti formarono una nuova alleanza.
Il 1992 segnò un punto di svolta: il suo nome finì nell’inchiesta Mani Pulite, che portò alle sue dimissioni. Del Pennino patteggiò due condanne legate a finanziamenti illeciti riguardanti Enimont e MM, mentre altre accuse relative a tangenti nell’Atm decaddero per prescrizione. Nonostante questo, non abbandonò mai del tutto la politica: nel 2001 fu eletto senatore con la coalizione di centrodestra, restando in Parlamento fino al 2013 nel gruppo misto, area repubblicana.