
Milano- E’ ufficiale, lo stadio San Siro sarà venduto a Inter e Milan: ecco le cifre. Cosa succede adesso
A Milano è arrivata la svolta tanto attesa sul destino dello stadio Giuseppe Meazza. Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla cessione dell’impianto e delle aree circostanti a Inter e Milan. La decisione è stata presa con un margine molto ristretto: 24 voti favorevoli contro 20 contrari, mentre una parte dell’opposizione ha scelto la strada dell’astensione. La vendita non è ancora formalmente conclusa: mancano i passaggi con le banche, che dovranno essere definiti entro i prossimi quaranta giorni. Se non ci saranno imprevisti, il rogito sarà firmato entro il 10 novembre.
L’operazione prevede che i due club diventino proprietari dello stadio e delle aree vicine al prezzo di 197 milioni di euro, cifra stabilita dall’Agenzia delle Entrate. Il Comune ha previsto anche una riduzione del prezzo di 22 milioni come forma di contributo. La trattativa è stata segnata da tensioni politiche e cambi di posizione: la consigliera del Pd Monica Romano, inizialmente in bilico, ha confermato il suo voto favorevole, mentre Marco Fumagalli della lista Sala si è schierato contro. Decisiva si è rivelata la mossa di Forza Italia, che all’ultimo ha scelto di non opporsi apertamente, pur criticando le lacune della delibera. L’astensione dei suoi consiglieri ha infatti permesso il raggiungimento della maggioranza.
Il presidente dell’Inter ha spiegato che, pur rispettando la storia e il valore simbolico di San Siro, l’attuale impianto non è più in linea con gli standard moderni. In parallelo, i due club hanno già scelto gli studi di architettura incaricati di disegnare il nuovo stadio: Manica e Foster + Partners, entrambi con esperienza internazionale. Nei prossimi dodici mesi dovranno presentare un progetto dettagliato. L’idea è di costruire la nuova arena nell’area dei parcheggi attigui al Meazza, con l’avvio dei lavori previsto per il 2027 e l’apertura fissata per il 2031.
Durante la fase di transizione, lo storico stadio continuerà a essere utilizzato per eventi non calcistici, come concerti e spettacoli, per poi essere quasi interamente demolito tra il 2031 e il 2032. Non tutto però sparirà: una parte della tribuna arancione, la Curva Sud e la torre nell’angolo sud-est verranno conservate come testimonianza del passato. L’obiettivo è avere un impianto all’avanguardia pronto anche per ospitare l’Europeo del 2032, insieme ad altri stadi italiani.
Nonostante il voto favorevole, la vicenda è tutt’altro che conclusa. Restano infatti diversi ostacoli: possibili ricorsi legali, dubbi sulla sostenibilità economica e il delicato iter bancario. Quel che è certo è che, dopo decenni di discussioni, Inter e Milan sono a un passo dal trasformare radicalmente il volto del calcio milanese e della zona di San Siro.