
Milano – In tantissimi in fila per salutare Armani. Milanesi e Vip per l’ultimo saluto a Re Giorgio
A Milano, nella sede di via Bergognone, si è aperta la camera ardente di Giorgio Armani, scomparso a 91 anni. Fin dall’alba centinaia di persone hanno atteso in fila per rendergli omaggio: cittadini comuni, collaboratori e volti noti del mondo dello sport e della cultura. Due le file predisposte, una dedicata ai dipendenti del gruppo, come da volontà dello stilista, e una riservata al pubblico.
Tra i primi ad arrivare il sindaco Beppe Sala, che ha proposto l’iscrizione immediata di Armani al Famedio, John Elkann con la moglie Lavinia Borromeo, l’attore Beppe Fiorello, il presidente della Federbasket Gianni Petrucci e l’allenatore dell’Olimpia Ettore Messina.
Numerose anche le testimonianze di affetto e riconoscenza: Matteo Marzotto lo ha ricordato come un imprenditore visionario e coerente, Jo Squillo, in lacrime, ha parlato dei 25 anni vissuti accanto a lui, mentre la cantante Alexia è stata vista insieme al marito Andrea Camerana, nipote e possibile erede del gruppo.
All’interno della sala, un’atmosfera sobria e suggestiva: la bara, semplice e coperta da rose bianche, era affiancata dal picchetto d’onore dei carabinieri. Un maxi schermo riportava una frase del designer: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà”. Decine di lanterne illuminate e un crocifisso su una lastra d’alabastro completavano l’allestimento.
Secondo le volontà di Armani, i funerali si terranno lunedì in forma strettamente privata, senza riprese né clamore mediatico. In segno di lutto, la maison ha deciso di chiudere per l’intero pomeriggio la sede milanese, i negozi e i ristoranti europei. Un addio sobrio e rigoroso, in perfetta coerenza con lo stile del “Re Giorgio”.