
Milano – Ragazza presa a calci e pugni sul treno, senza motivo. Il tremendo racconto della modella – Arrestato
Serata da incubo per una modella brasiliana di 27 anni, aggredita brutalmente da uno sconosciuto mentre si trovava a bordo del convoglio regionale sulla tratta Ponte San Pietro–Milano Porta Garibaldi, tra le stazioni di Carnate-Usmate e Arcore. Senza alcun apparente motivo, la giovane è stata colpita con calci, pugni e insulti, e persino minacciata di morte.
L’aggressione sul treno
Secondo il racconto della vittima, l’uomo si sarebbe avvicinato all’improvviso, iniziando a colpirla con violenza mentre le urlava contro. «Mi ha detto che mi avrebbe uccisa», ha dichiarato la ragazza, descrivendo quei minuti come «un tempo infinito di dolore e paura». Disperata, ha tentato di fuggire tra le carrozze, ma nessuno dei passeggeri presenti è intervenuto per aiutarla. A salvarla è stato solo lo spray al peperoncino, che è riuscita a usare per mettere in fuga l’aggressore. Ferita e sotto shock, la giovane è poi stata soccorsa e trasportata in ospedale, dove ha sporto denuncia ai carabinieri di Arcore.
L’identificazione dell’aggressore
Le indagini della Polizia ferroviaria e dei carabinieri hanno permesso di risalire rapidamente all’autore del gesto: si tratta di un 26enne di origine gambiana, già noto alle forze dell’ordine per episodi simili e con diversi precedenti. L’uomo, che viveva in Italia con un permesso di soggiorno scaduto e mai rinnovato, era stato già colpito da un foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Palermo, che gli vietava di tornare in città per quattro anni.
Il giorno dopo l’aggressione, il 26enne è stato riconosciuto alla stazione di Carnate dagli addetti alla sicurezza di Trenord, che hanno immediatamente avvisato la Polfer. Arrestato e identificato, è stato trasferito al Centro per i rimpatri di Torino, dove attende l’espulsione dal territorio italiano. Contro di lui è stata formalizzata anche una denuncia per lesioni personali aggravate.
Nella sua testimonianza, la modella ha espresso tutta la paura vissuta durante l’aggressione e la frustrazione per la mancanza di aiuto da parte dei presenti: «Le persone guardavano, ma nessuno è intervenuto. Mi sono salvata solo grazie allo spray al peperoncino». Il suo racconto è anche una riflessione amara sulla condizione delle donne, sempre più esposte a episodi di violenza in luoghi pubblici: «Ci sono tante ragazze che non riescono a salvarsi. Ogni giorno è più difficile vivere da sola in un paese dove sembra non esserci protezione».