
Orsini (Confindustria): “Serve subito il decreto per abbassare i costi dell’energia. Non possiamo pagarla più degli altri Paesi: è una questione fondamentale”
II presidente di Confindustria è sicuro: la priorità assoluta per sostenere la competitività del sistema produttivo italiano è intervenire subito sul costo dell’energia. Come ha ricordato anche durante il BBS Leadership Talk della Bologna Business School, il prezzo dell’elettricità rappresenta il primo elemento valutato da chi decide dove investire.
Il confronto con altri Paesi europei mette in evidenza uno svantaggio strutturale: in Spagna si registrano intere giornate in cui l’energia elettrica non ha alcun costo, mentre in Italia i valori restano stabilmente oltre i 100 euro a megawattora. Una forbice che penalizza le imprese italiane e riduce la capacità del Paese di attirare nuovi capitali. Situazione analoga riguarda il gas: pur arrivando a prezzi moderati, per le aziende italiane il costo finale triplica.
Questo il messaggio di Emanuele Orsini:
“Se vogliamo attrarre investimenti, dobbiamo partire dalla consapevolezza che l’energia è il primo fattore di competitività di un Paese. Basta guardare al confronto con altri Paesi per capire quanto siamo svantaggiati: in Spagna ci sono giornate in cui l’energia costa zero, mentre in Italia restiamo oltre i 100 euro a megawattora. Una differenza enorme, che pesa ogni giorno nella competizione per attrarre o mantenere imprese nel nostro Paese. Lo stesso vale per il gas: arriva a costi contenuti, ma poi lo paghiamo il triplo”.
“Se vogliamo restare attrattivi – aggiunge Orsini – ” dobbiamo creare condizioni favorevoli non solo per chi vuole investire in Italia, ma soprattutto per le nostre imprese, che altrimenti rischiano di spostarsi altrove. In questo contesto, il decreto in arrivo è fondamentale e urgente. Lo attendiamo da tempo e dovrebbe finalmente contribuire a ridurre il costo dell’energia. Forse non ci porterà subito ai livelli di Paesi come Spagna e Francia, ma rappresenterà comunque un miglioramento sostanziale. Se vogliamo davvero un’Europa capace di competere, serve anche un mercato unico dell’energia. Serve visione e coraggio nelle decisioni. Noi questo coraggio lo abbiamo e siamo convinti che per difendere la competitività del nostro sistema industriale, queste sono scelte necessarie”.