
Roma, bomba carta contro il centro sociale La Strada alla Garbatella

La notte romana è stata scossa da un boato alle 4 del mattino: un ordigno rudimentale, una bomba carta, è esploso davanti alla porta del centro sociale La Strada, in via degli Armatori alla Garbatella. L’esplosione non ha scardinato la serranda ma ha danneggiato l’ingresso, lasciando a terra i resti dell’attentato. Accanto, uno striscione con scritto: «Di Battista put..na di Hamas», un chiaro riferimento all’ex parlamentare Alessandro Di Battista, atteso in questi giorni al Centro Ararat alla Città dell’Altra Economia, a Testaccio, dove è stato allestito un media center a sostegno della Global Sumud Flotilla.
L’attacco alla Garbatella è il terzo episodio contro il centro sociale dall’ottobre scorso. Sul posto sono intervenuti artificieri, polizia scientifica e Digos, che già a maggio avevano aperto un fascicolo su un blitz rivendicato dalla cosiddetta “brigata Dario Vitali”, gruppo che si definisce impegnato contro i «nemici del popolo ebraico». Contestualmente, altri attivisti hanno denunciato l’imbrattamento con croci celtiche degli striscioni pro-Pal affissi al liceo Manara, a Monteverde. Un contesto che alimenta il timore di una spirale di violenza tra manifestazioni contrapposte.
Gli attivisti de La Strada hanno subito convocato un’assemblea pubblica, ricevendo attestati di solidarietà da associazioni e istituzioni. «Il nostro centro sociale è oggi un simbolo di solidarietà internazionale verso la Palestina, per questo è sotto attacco e temiamo non finirà qui», ha detto Francesca, una delle attiviste. «Per fortuna non ci sono stati feriti, ma l’escalation va avanti da due anni ed è sempre più preoccupante», ha dichiarato Amedeo Ciaccheri, presidente dell’VIII Municipio. Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura di Roma Massimiliano Smeriglio, che ha chiesto di «fermare subito questa logica di guerra e individuare i responsabili».
Il clima resta incandescente anche per le minacce rivolte ad Alessandro Di Battista, che ha dichiarato: «Ho parlato con il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, che mi ha assicurato misure immediate per garantire la mia sicurezza e quella dei miei figli». L’ex parlamentare ha ribadito di non voler arretrare dalle sue posizioni sul conflitto mediorientale. Intanto, la Prefettura valuta l’adozione di ulteriori misure di protezione.
Oggi in Campidoglio è previsto un sit-in della rete antisionista, che potrebbe attirare ben più dei 300 partecipanti annunciati. Domani, invece, al Ghetto si terrà la Giornata europea della cultura ebraica, evento che accresce l’attenzione delle forze dell’ordine. Roma si prepara dunque a vivere giorni di forte tensione, tra iniziative pro-Palestina, manifestazioni antagoniste e il rischio di una nuova radicalizzazione urbana.