
Stellantis verso una svolta storica – Punta a vendere auto cinesi con marchio europeo in Italia: la strategia
Il gruppo Stellantis starebbe valutando una mossa senza precedenti per il mercato europeo: vendere un’auto prodotta in Cina con il logo di un marchio europeo, Opel. L’idea, riportata da Les Echos, prevede di commercializzare in Europa il Suv elettrico Leapmotor B10, ribattezzato con il celebre fulmine tedesco, segnando un cambio di paradigma nell’industria automobilistica del continente.
L’iniziativa rientra nella strategia del gruppo guidato da Antonio Filosa di rafforzare rapidamente l’offerta elettrica dei marchi europei, sfruttando le sinergie con la cinese Leapmotor, di cui Stellantis possiede il 21% e la maggioranza (51%) nella joint venture per le esportazioni. Il B10, costruito su una piattaforma tecnologicamente avanzata ma dai costi contenuti, dispone di un’architettura software centralizzata — un sistema finora appannaggio solo di Tesla e, più di recente, BMW.
Per Opel, il progetto rappresenterebbe l’occasione di ampliare la propria gamma con un veicolo elettrico competitivo e di fascia familiare, accelerando il rilancio del marchio nel settore a zero emissioni. Resta da chiarire se si tratterà di un semplice “rebranding” o se verranno apportate modifiche al design e agli standard tecnici per adattarlo al gusto europeo.
La produzione del modello dovrebbe partire a fine 2026 nello stabilimento Stellantis di Saragozza, in Spagna, già sede di Opel Corsa e Peugeot e-208. La capacità stimata è tra 150.000 e 200.000 veicoli l’anno. Secondo le ipotesi, la sola versione Leapmotor non basterebbe a saturare la linea produttiva, motivo per cui l’introduzione di un modello Opel potrebbe garantire volumi maggiori e maggiore efficienza industriale.
Questa operazione segnerebbe un passo ulteriore nella collaborazione tra Stellantis e Leapmotor, iniziata lo scorso anno, e renderebbe Opel il primo marchio tedesco a commercializzare in Europa un’auto cinese con il proprio emblema. Un gesto simbolico che potrebbe anticipare una nuova fase di cooperazione tra industria europea e tecnologia asiatica.
Stellantis, che presenterà il nuovo piano industriale nel 2026, non ha confermato ufficialmente le indiscrezioni. Ma la direzione è chiara: integrare le competenze cinesi per contenere i costi, rilanciare gli impianti europei e rafforzare la competitività del gruppo nel mercato elettrico globale.