
Svolta Garlasco: “Le tracce sulle unghie di Chiara Poggi compatibili con il Dna di Sempio”. La conferma può riscrivere la storia del delitto: cosa cambia
Omicidio di Chiara Poggi: emerge una nuova svolta che potrebbe cambiare la lettura dell’intera vicenda. La consulente nominata dal Tribunale di Pavia, Denise Albani, ha trasmesso una Pec contenente la sua analisi biostatistica, confermando quanto già indicato dal genetista della procura Carlo Previderé: il materiale genetico trovato sotto le unghie della vittima è altamente compatibile con il profilo maschile della famiglia Sempio, e quindi riconducibile ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e sempre dichiaratosi estraneo ai fatti.
La tecnica utilizzata, oggi standard internazionale ma non disponibile nel 2014, ha permesso di rivalutare quel Dna considerato allora troppo deteriorato. Nonostante le difficoltà iniziali e le repliche imperfette effettuate durante il processo d’Appello, il campione ha restituito una corrispondenza su 12 dei 16 marcatori previsti, ritenuta sufficiente per stabilire una compatibilità di linea paterna. È emerso anche un secondo profilo, ma in quantità minima e non definibile.
Questa conferma rappresenta un punto cruciale per la nuova indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, sotto la direzione del procuratore Fabio Napoleone e dell’aggiunto Stefano Civardi. Albani depositerà il suo lavoro entro il 5 dicembre e il 18 dello stesso mese esperti e consulenti si confronteranno in aula.
“La posizione di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e che si è sempre proclamato innocente ed «estraneo al delitto», ora si fa decisamente più complessa – spiega il Corriere della Sera – ” Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi, estratto nel 2014, è un campione «non consolidato» perché all’epoca il genetista De Stefano non riuscì a replicare il risultato. Anzi, si è anche chiarito che all’epoca le repliche non furono uguali, ma effettuate su quantità differenti. Ma a differenza di quanto sempre sostenuto non è così degradato da non permettere una comparazione. Il materiale genetico ha restituito una compatibilità di 12 marcatori sui 16 previsti dal kit, una quantità comunque sufficiente per una comparazione. Nel Dna ci sarebbero anche tracce di un secondo profilo, ma in misura molto minore e non definita. Come già si sapeva trattandosi di un Dna Y (e non mitocondriale) non è possibile indicare con certezza un individuo, ma la linea maschile secondo le comparazioni biostatistiche è risultata sovrapponibile a quella della famiglia di Andrea Sempio. A questo si aggiungono gli altri elementi messi in fila in questi mesi dai pm pavesi: l’impronta 33 sul muro delle scale, le telefonate anomale di Sempio a casa Poggi e la «bugia» dello scontrino di Vigevano per costituirsi un alibi. Oltre all’inchiesta sulla presunta «corruzione» all’ex pm Mario Venditti ora nelle mani dei pm di Brescia”.