
Torino – Flotilla bloccata: caos a Porta Nuova. Scontri tra attivisti e forze dell’ordine, volano manganellate
La sera di mercoledì 1 ottobre la Global Sumud Flotilla, imbarcazione umanitaria diretta verso Gaza, ha lanciato lo stato di allerta massima dopo l’avvicinamento di circa venti navi non identificate, a meno di cinque miglia di distanza. In seguito all’ordine di stop da parte delle autorità israeliane, è scattato l’abbordaggio e l’isolamento della nave Alma. La notizia ha fatto scattare una reazione immediata in molte città italiane: a Torino, sindacati, collettivi e associazioni hanno chiamato la popolazione a scendere in piazza, ritrovandosi davanti al municipio.
Nella notte tra mercoledì e giovedì, la città è stata attraversata da manifestazioni di massa che hanno visto migliaia di persone radunarsi e muoversi in corteo. La tensione si è concentrata soprattutto intorno alla stazione di Porta Nuova, dove si sono verificati momenti di scontro con le forze dell’ordine.
Intorno alle 23.40, i manifestanti hanno provato a forzare l’ingresso della stazione, presidiata dalla polizia in assetto antisommossa. Durante gli scontri sono volati oggetti, tra cui una bicicletta lanciata contro gli agenti, che hanno risposto con manganellate. Circa duecento attivisti sono riusciti a raggiungere i binari, interrompendo la circolazione ferroviaria. Il corteo si è quindi diviso in due tronconi, uno davanti all’entrata principale e l’altro sul lato di via Sacchi. I manifestanti hanno ribadito che non si sarebbero mossi finché non fosse stata garantita la libertà ai compagni bloccati in stazione, ribadendo la volontà di continuare la mobilitazione finché la Palestina non sarà “libera dal fiume al mare”.
Poco dopo mezzanotte, i binari sono stati lasciati e la folla è uscita da via Chisone.
Ma le centinaia di persone hanno proseguito la protesta davanti alla stazione, sventolando bandiere della Palestina e della pace, intonando canti come Bella Ciao e dandosi appuntamento alla giornata successiva, con un nuovo corteo convocato da Palazzo Nuovo.
Alle 00.30 il corteo, rinvigorito da nuovi arrivi, si è ricompattato lungo corso Vittorio Emanuele II, tornando a muoversi verso Porta Nuova. Verso l’una, la manifestazione si è progressivamente sciolta, mentre è rimasta attiva l’occupazione universitaria di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Lì, tra musica e striscioni, campeggiano slogan come “Equipaggio a terra della Sumud Flotilla” e “Sciopero generale dai porti all’università. Blocchiamo il genocidio”. Sulla facciata dell’edificio campeggia anche la scritta “Student-Intifada”.