
Torino – Incidente mortale sulla Torino – Bardonecchia: 88enne viaggia contromano. Ecco il parere dell’Ingegnere Forense
Torino – Incidente mortale sulla Torino – Bardonecchia: 88enne viaggia contromano
Ancora un incidente mortale per un’auto contromano in autostrada.
Questa volta un uomo di 88 anni ha imboccato contromano la TO-Bardonecchia, percorrendo 3 km con la sua Panda.
Poi il frontale con un Doblò che procedeva regolarmente in direzione Francia: gravissimo il conducente della Panda, deceduta la moglie; per fortuna solo ferite lievi per conducente e passeggero del Doblò.
Ecco, sul tema, il parere di Fabrizio Mario Vinardi, Ingegnere Forense. Professore associato Uni-Internazionale UIP
Non entro nel merito sul se e come rinnovare la patente agli over 85, mentre vedo 3 PUNTI su cui riflettere, scrive Vinardi:
1. 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼: com’è possibile?
La Panda pare entrata allo svincolo di Chianocco per poi andare in direzione opposta, non è chiaro se volontariamente (alcuni media parlano di inversione a U) o tratta in inganno dalla segnaletica di un cantiere.
In assenza di sopralluogo nell’immediatezza, va considerato che il problema di fondo non è (solo) l’errore umano: l’inversione in autostrada non deve essere possibile (varchi anti-inversione, segnalazioni intelligenti, telecamere, radar, …)
2. 𝗨𝗿𝘁𝗼 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲: è l’impatto statisticamente più frequente e le auto sono progettate per resistere al meglio, ma a velocità autostradali e su veicoli datati produce decelerazioni elevate (vera causa dei decessi).
Le uniche 2 foto disponibili mostrano i veicoli vicini tra loro, segno di velocità ante-urto non elevate e dello stesso ordine di grandezza (gran parte dell’energia cinetica si è dissipata in deformazioni, come mostrato appunto da posizioni terminali ravvicinate).
La Panda è una II serie (restyling di quella di Giugiaro del 1980, priva di airbag) e ha deformazioni più accentuate.
Il Doblò è un I serie, progettato 20 anni dopo e dotato di airbag ant. (si vede in foto quello del guidatore esploso), di cui sono disponibili crash test EuroNCAP (link nei commenti).
3. 𝗩𝗲𝗹𝗼𝗰𝗶𝘁𝗮’: in assenza di altre foto su deformazioni e distanze reciproche, le velocità si possono solo STIMARE, non ricostruire.
Con questi limiti e trattandosi di urto frontale, l’approccio più semplice è la conservazione della quantità di moto (p = m*v) ante/post urto.
Punti deboli del metodo sono:
– il rapporto masse (indicativi 1000 kg Panda e 1500 Doblò) gioca un ruolo troppo preponderante, soprattutto per velocità ante-urto simili;
– l’energia persa in deformazioni viene considerata tramite un coefficiente k di restituzione, che però condensa troppe variabili (rigidezza, attriti tra carrozzerie, modalità di deformazione, ecc. oltre al fatto che il Doblò ha forma e baricentro più alti e quindi tende a “schiacciare” la Panda).
Tenuto conto del crash test, le velocità all’urto potrebbero essere dell’ordine di
45-55 km/h Panda
30-40 km/h Doblò
(verosimilmente i mezzi sono riusciti a rallentare prima dell’impatto).
Le velocità si possono stimare, le responsabilità accertare.
Ma le vite, quelle no: non si possono restituire: serve più hashtag#sicurezzastradale.