
Torino – Inizia un nuovo anno scolastico. Cirio: “Il minuto di silenzio per Gaza dei ragazzi è un bel segnale”
In occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico la Giunta regionale è stata presente in numerosi istituti del Piemonte per portare il saluto a studenti, docenti e personale amministrativo:
– il presidente Cirio, con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti, è stato a Bagnolo (CN) nella nuova scuola secondaria di primo grado realizzata con i fondi del Bando nazionale Scuole sicure, a cui la Regione aggiunge 1 milione di euro per la realizzazione della mensa, a Castelletto Stura (CN) per l’inaugurazione del nuovo Polo dell’Infanzia realizzato con fondi Pnnr, e infine a Torino nel Convitto Umberto I insieme al sindaco Stefano Lo Russo;
E l’avvio del nuovo anno scolastico a Torino è stato caratterizzato da un gesto simbolico di forte valore civile: un minuto di silenzio dedicato a Gaza. L’iniziativa, promossa dalla rete informale Scuola per la pace Torino e Piemonte, è stata accolta da diversi istituti della città, dove studenti e insegnanti hanno scelto di esprimere la loro vicinanza alla popolazione palestinese, da mesi colpita da bombardamenti e violenze continue.
Il momento di raccoglimento è stato organizzato con modalità differenti: in alcune scuole si è svolto subito dopo l’ingresso in classe, in altre è stato programmato nel corso della mattinata. Alla commemorazione hanno partecipato anche numerosi genitori, segno di una condivisione più ampia del messaggio di solidarietà.
Durante la cerimonia inaugurale dell’anno scolastico al Convitto Umberto I, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha commentato l’iniziativa sottolineando il valore di questo gesto silenzioso.
“Il minuto di silenzio che avete fatto per Gaza è un bel segnale – ha dichiarato Cirio – “quel silenzio è quello che deve dire a noi che non possiamo più stare in silenzio, perché quello che succede non è accettabile. L’impegno per Gaza è doveroso. Pensare che a Kiev vanno a scuola nella metro per scappare dalle bombe, che a Gaza migliaia di bambini muoiono è un qualcosa che deve vederci coinvolti sempre di più. Noi abbiamo un governo che ha parlato chiaro, dal presidente Meloni, il ministro Tajani, e dobbiamo unirci anche noi come istituzioni locali, come territorio, a questo coro che, proprio approfittando del silenzio degli studenti di oggi, ci richiama a non stare in silenzio, ma a dire che tutto ciò non è accettabile”