
Torino – Scoperte 3mila tonnellate di amianto, sotto il parco di corso Unità d’Italia: ‘nascoste’ per decenni sotto terra. I controlli Arpa
A Torino sono state rinvenute circa 3mila tonnellate di amianto interrate da decenni sotto l’area verde di corso Unità d’Italia, nel quartiere Italia ’61, zona Nizza Millefonti. La scoperta è avvenuta per caso durante i lavori di scavo per l’idropolitana, un grande collettore fognario gestito da Smat.
Secondo gli esperti di Arpa Piemonte, una parte di quel materiale è di origine naturale, poiché il silicato può trovarsi in rocce e sedimenti. La maggior parte, però, risulta di origine artificiale, frutto delle macerie utilizzate nel dopoguerra per livellare e compattare il terreno in occasione delle ricostruzioni edilizie. Negli anni successivi, infatti, era prassi comune riutilizzare i resti dei bombardamenti senza tenere conto dei possibili rischi, un metodo che oggi è vietato.
Da Arpa chiariscono che la presenza di amianto non costituisce un pericolo per la cittadinanza, poiché il materiale non è mai stato esposto all’aria ma rimasto sepolto in profondità. Il rischio esiste solo se le fibre vengono liberate in superficie. Proprio per questo motivo, il terreno contaminato è stato isolato in speciali contenitori e dovrà essere trasferito in discariche autorizzate, alcune in Piemonte e altre fuori regione.
I lavori di Smat sono stati temporaneamente sospesi per consentire le operazioni di bonifica in sicurezza. L’Arpa, intanto, vigilerà sul prelievo e sul trasporto dei materiali per garantire la tutela dei cittadini.
L’area di Italia ’61, costruita in gran parte sulle rovine della Seconda Guerra Mondiale, non è nuova a queste problematiche e non è escluso che anche nei prossimi scavi possano emergere altri depositi simili. L’intervento complessivo sull’idropolitana richiederà oltre tre anni di cantiere e un investimento superiore ai 170 milioni di euro.