
Trump – Putin, si chiude dopo 3 ore l’incontro storico. Donald: “Accordo vicino, chiamerò Zelensky”. Ma non c’è il cessate il fuoco: i punti chiave

Tre ore di colloquio serrato, nessun pranzo, tanti sorrisi ma poche certezze. L’atteso vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin si è chiuso senza il risultato più atteso: un cessate il fuoco in Ucraina. Al termine dell’incontro i due leader hanno parlato di “progressi” e di un accordo che resta però nebuloso nei contenuti, con il Cremlino che chiede esplicitamente a Kiev e alle capitali europee di non ostacolare il processo.
Putin, durante la conferenza congiunta, ha sottolineato: “Spero che l’accordo che abbiamo raggiunto insieme ci aiuti ad avvicinarci alla pace in Ucraina. Ci auguriamo che Kiev e l’Europa non cerchino di ostacolare il processo con provocazioni o sabotaggi”. Trump, da parte sua, ha parlato di “grandi progressi” ma ha riconosciuto che “ci sono ancora questioni da risolvere”. Nessuna menzione, da parte dell’inquilino della Casa Bianca, alle parole “tregua” o “pace”.
L’immagine del vertice – la stretta di mano, l’applauso dei presenti e perfino la rottura del protocollo con Putin che è salito sulla limousine di Trump – ha dato l’impressione di un’intesa calorosa. Ma dietro la scenografia, restano più ombre che luci.
Zelensky e la Nato “informati dopo”
Trump ha annunciato che chiamerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i vertici della Nato per riferire sull’incontro. A Bruxelles, intanto, gli ambasciatori europei si riuniranno sabato mattina per discutere di una bozza di accordo che resta top secret. Kiev, secondo fonti locali, non sarebbe stata messa al corrente dei dettagli. A complicare il quadro, mentre i due leader erano seduti al tavolo, l’Aeronautica ucraina ha denunciato nuovi attacchi di droni russi nell’est del Paese.
“Next time in Moscow”
Con uno sguardo al futuro, Putin ha invitato Trump a un nuovo incontro a Mosca: “Next time in Moscow”, ha detto il presidente russo, parlando per otto dei dodici minuti di conferenza stampa. Trump non ha escluso la possibilità: “Mi prenderei un po’ di critiche. Ma potrebbe anche succedere”.
Le reazioni: “Putin vince, Trump porta a casa poco”
Il giudizio degli analisti è netto. L’ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump, John Bolton, ha dichiarato alla Cnn: “Trump non ha perso, ma Putin ha chiaramente vinto. Non c’è cessate il fuoco, non ci sono concessioni sostanziali, eppure Mosca ha fatto un passo avanti nelle relazioni internazionali. Trump, invece, ha portato a casa soltanto la promessa di altri incontri”.
Alla vigilia del vertice Trump aveva promesso che l’obiettivo fosse una tregua. Alla fine, il bilancio è diverso: nessuna parola definitiva sul conflitto, nessun impegno concreto sul terreno. Resta un canale aperto, un sorriso diplomatico e l’ennesima partita di equilibrio tra Washington, Mosca, Kiev e Bruxelles. Una partita che, per ora, sembra giocata soprattutto a vantaggio del Cremlino.