
Arrestata la gang di latinos che rapinava e picchiava i pendolari in stazione

Una banda di cinque sudamericani, tra cui un minorenne, è stata arrestata dalla Polizia dopo aver compiuto una brutale aggressione nei confronti di un pendolare di Acilia, periferia sud-ovest di Roma. L’uomo, appena sceso dal treno, è stato preso di mira da uno dei malviventi mentre si incamminava verso casa. La vittima ha tentato di opporsi al furto del proprio borsello, ma è stata immediatamente accerchiata dai complici del primo aggressore e colpita ripetutamente con bastonate.
“Ho retto la tracolla, non volevo arrendermi. Poi sono arrivati anche gli altri. Mi hanno colpito con un bastone. Se non fosse stato per quel commerciante che mi ha fatto rifugiare nel suo negozio, forse non sarei qui a raccontarlo”, ha raccontato l’uomo, ancora sotto shock, agli inquirenti. L’episodio è avvenuto lunedì sera, nei pressi della stazione ferroviaria, dove gli agenti di una volante erano già in allerta per precedenti segnalazioni.
I cinque aggressori, tutti di nazionalità cubana e cilena, sono fuggiti a bordo di un SUV Toyota a noleggio, ma la loro corsa è durata poco. Intercettati e bloccati dalla Polizia, sono stati trovati in possesso di un bastone insanguinato, compatibile con le ferite riportate dalla vittima. L’uomo è stato soccorso e trasportato all’ospedale Grassi di Ostia, dove i medici hanno diagnosticato una prognosi di 10 giorni.
Il dettaglio dell’auto affittata non è sfuggito agli investigatori. Secondo gli inquirenti, la banda utilizzava sistematicamente mezzi a noleggio per muoversi in anonimato tra i luoghi prescelti per colpire. Un metodo che lascia intendere una preparazione accurata delle azioni criminali, mirate in particolare contro pendolari, frequentatori di stazioni e anziani nei parcheggi dei supermercati.
Il commerciante che ha salvato il pendolare aprendo le porte della sua pizzeria e abbassando la serranda è stato fondamentale per evitare conseguenze ben peggiori. “Mi sanguinava la testa, zoppicavo. Ma lui mi ha dato un rifugio, mi ha salvato dal peggio”, ha raccontato ancora la vittima, che ha poi riconosciuto con certezza tutti i membri della banda al momento del fermo.
Secondo gli investigatori, i cinque sarebbero responsabili anche di numerosi furti con destrezza, e non esitavano a usare la violenza in caso di reazione da parte delle vittime. Le indagini proseguono per accertare il numero complessivo dei colpi messi a segno dal gruppo e per verificare eventuali collegamenti con altre rapine avvenute nella zona sud della Capitale.