
Torino – Eredità Agnelli: Elkann verso i servizi sociali. Evasione: pagati 183 milioni di euro
La Procura di Torino ha ricostruito un presunto sistema di evasione fiscale legato all’eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli e nonna degli Elkann. Secondo i magistrati, ci sarebbe un patrimonio di circa un miliardo di euro mai sottoposto a imposte in Italia, oltre a redditi non dichiarati per circa 248 milioni di euro. Le contestazioni riguardano, in particolare, la residenza svizzera della Caracciolo, ritenuta fittizia e funzionale a eludere il fisco.
Gli indagati principali sono John, Lapo e Ginevra Elkann, insieme ad altre figure legate alla famiglia, tra cui Gianluca Ferrero, oggi presidente della Juventus e commercialista di fiducia degli Agnelli. L’accusa parla di “artifizi e raggiri” messi in atto dal 2010 fino alla morte di Marella, nel febbraio 2019, con lo scopo di sottrarre ingenti somme al fisco italiano e, sul piano successorio, di escludere Margherita Agnelli – figlia di Gianni e Marella – dall’eredità, concentrando i beni sui tre nipoti Elkann.
Le indagini si sono basate su perquisizioni in studi professionali e abitazioni private, sull’analisi di dispositivi informatici sequestrati, su documenti contabili e anche sulle dichiarazioni di persone informate sui fatti.
“L’inchiesta – spiega Il Fatto quotidiano – “aveva preso le mosse dopo un esposto presentato nel 2023 dalla madre dei fratelli Elkann, Margherita Agnelli de Pahlen che in una processo civile parallelo, in corso davanti al Tribunale di Torino, chiede di dichiarare la nullità della residenza svizzera di sua madre Marella che le avrebbe consentito di indicare nei tre nipoti Elkann, con un testamento, i suoi soli eredi legittimi: escludendo la figlia e anche gli altri cinque nipoti nati dal matrimonio di Margherita con Serge de Pahlen. Le indagini dei pm e delle Fiamme Gialle avevano portato alla contestazione di “artifizi e raggiri” che sarebbero stati messi in atto per costituire (almeno dal 2010 e sino al 23 febbraio 2019, data della sua morte) una falsa residenza svizzera di Marella: per non pagare la tassa di successione in Italia e per escludere Margherita dall’asse ereditario. Tra i primi a commentare, non a caso, il legale della madre degli Elkann, Dario Trevisan per il quale “nella sostanza” la richiesta di Elkann e il versamento all’Erario comporterebbero “una inequivocabile ammissione di responsabilità”. Insomma: “Ne risulta confermata, tanto in sede tributaria, quanto in quella penale, la gravità delle condotte illecite poste in essere anche a danno di Margherita Agnelli, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti in Italia e in Svizzera”. A suo avviso i giudici del procedimento civile di Torino “acquisiscono oggi un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane”. Di segno opposto, ovviamente, la posizione di Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann: “La richiesta di John Elkann di messa alla prova non comporta, come del resto la definizione con il Fisco, alcuna ammissione di responsabilità”, sottolinea l’avvocato evidenziato, piuttosto, come il via libera dei pubblici ministeri alla scelta del suo assistito apra “la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare”