
In Spagna economia record con una crescita sorprendente: è la nuova “locomotiva d’Europa”? Ecco i motivi
Negli ultimi anni la Spagna ha registrato una crescita economica sorprendente, diventando la nazione trainante dell’Europa. Dal 2023 il suo Prodotto Interno Lordo cresce attorno al 3% annuo, un ritmo ben superiore a quello medio dell’Eurozona (circa 1%) e nettamente migliore rispetto ai risultati di Germania e Francia, tradizionalmente considerate le economie più forti del continente.
Secondo il Financial Times, la solidità dell’economia spagnola deriva da una combinazione di fattori: l’efficace impiego dei fondi europei Next Generation, una diversificazione del sistema produttivo, riforme strutturali del mercato del lavoro e, soprattutto, una gestione aperta dei flussi migratori. L’arrivo di circa 600.000 migranti l’anno dal 2022, in gran parte in età lavorativa, ha sostenuto la domanda interna e ampliato la forza lavoro, portando il numero degli occupati oltre i 22 milioni, un record storico per il Paese.
L’OCSE prevede che la crescita spagnola si manterrà sostenuta anche nei prossimi anni, con un +2,6% nel 2025 e +2% nel 2026. Le principali agenzie di rating hanno riconosciuto questa solidità migliorando il giudizio di credito della Spagna, che ora gode di una valutazione pari a A+, superiore a quella della Francia, recentemente declassata.
L’espansione spagnola si distingue non solo per i numeri ma anche per la qualità della crescita. Il Paese ha trasformato la propria struttura economica: accanto ai tradizionali settori del turismo e delle costruzioni, stanno emergendo comparti innovativi come le tecnologie digitali e le energie rinnovabili.
Un ruolo importante è stato svolto dalla cosiddetta “eccezione iberica”, un accordo con l’Unione europea che ha permesso a Spagna e Portogallo di contenere i costi del gas, riducendo così la bolletta energetica e favorendo nuovi investimenti produttivi. Le famiglie, a loro volta, hanno beneficiato di una maggiore capacità di consumo.
La ripresa del mercato del lavoro è uno degli aspetti più evidenti del boom spagnolo. Il tasso di disoccupazione è sceso al 10,29%, il minimo dal 2008, mentre il numero di persone occupate è cresciuto costantemente negli ultimi anni: da 20 milioni nel 2021 a 22 milioni nel 2025, di cui oltre 10 milioni sono donne.
Il salario minimo interprofessionale ha raggiunto 1.184 euro netti per 14 mensilità ed è aumentato del 61% dal 2018, a beneficio di circa 2,4 milioni di lavoratori. Anche la copertura dei sussidi di disoccupazione è migliorata, raggiungendo più dei due terzi degli aventi diritto.