
Amazon avvia licenziamenti di massa – E’ il più grande taglio di posti di lavoro della sua storia: circa 30mila dipendenti
Amazon ha avviato una massiccia operazione di riduzione del personale, la più grande mai realizzata nella sua storia. L’azienda di Seattle, secondo quanto anticipato da Reuters il 27 ottobre, ha iniziato a licenziare circa 30.000 dipendenti degli uffici, pari al 10% del personale impiegatizio, su un totale di 1,55 milioni di lavoratori nel mondo. I dipendenti coinvolti hanno ricevuto la notifica di cessazione del contratto via email, una scelta che ha destato forte preoccupazione all’interno dell’azienda.
I tagli interessano diversi reparti chiave, tra cui logistica, pagamenti digitali, videogiochi, cloud computing (AWS), risorse umane e gestione operativa. I lavoratori dei magazzini non sono per ora coinvolti direttamente, ma la loro posizione non appare sicura: documenti interni, rivelati dal New York Times, mostrano l’intenzione di ridurre di oltre 600mila unità le future assunzioni nel settore entro il 2033, con la progressiva sostituzione del personale con robot e sistemi automatizzati.
Alla base di questa svolta c’è una precisa strategia del CEO Andy Jassy, successore di Jeff Bezos dal 2021. Già in un messaggio interno di giugno 2025, Jassy aveva annunciato che l’uso sempre più esteso dell’intelligenza artificiale avrebbe reso superflue molte mansioni svolte oggi da esseri umani. Amazon prevede infatti di spostare risorse verso nuove aree di sviluppo tecnologico, investendo nel 2025 oltre 100 miliardi di dollari (contro gli 83 miliardi del 2024) nella costruzione di data center destinati a supportare la crescita di AWS e dei sistemi AI aziendali.
Il taglio di questi giorni supera persino i 27.000 licenziamenti avvenuti tra il 2022 e il 2023, dopo l’ondata di assunzioni durante la pandemia, quando l’azienda aveva triplicato il personale tra il 2017 e il 2022 per sostenere la domanda esplosiva di e-commerce.
Il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di contrazione dell’occupazione nel settore tecnologico: secondo il sito Layoffs.fyi, nel 2025 oltre 200 aziende tech hanno eliminato quasi 100.000 posti di lavoro. Tra le più colpite figurano Intel (22.000 tagli), Microsoft (15.000), Meta e Google, che hanno ridotto centinaia di posizioni nei reparti di intelligenza artificiale e cloud.