
Torino – È morto Alberto Bolaffi. Lutto nel mondo del collezionismo

Torino piange la scomparsa di Alberto Bolaffi, figura storica e punto di riferimento mondiale nel campo del collezionismo. Presidente onorario dell’omonima casa d’aste, Bolaffi è venuto a mancare all’età di 89 anni. A darne notizia è stata la società stessa, con una nota carica di commozione: “È con profondo dolore che la Bolaffi S.p.A. annuncia la scomparsa del suo presidente onorario, Cavaliere del Lavoro Alberto Bolaffi, avvenuta questa notte”.
Discendente di una dinastia che ha segnato la storia della filatelia e del collezionismo, Alberto Bolaffi ha rappresentato la terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia. La sua attività si è sviluppata in continuità con l’intuizione del nonno – anche lui di nome Alberto – che nel 1893 aprì il primo negozio in via Cavour a Torino. Dopo di lui, il testimone era passato a Giulio Bolaffi, padre di Alberto e considerato ancora oggi uno dei più grandi esperti di filatelia al mondo.
Dal 1955 al 2013, Alberto ha diretto con passione e visione l’azienda, portandola a una crescita nazionale e internazionale. Ha saputo combinare la cura per la tradizione con un forte spirito innovativo, firmando tappe importanti nella storia del collezionismo italiano: dalla pubblicazione del primo catalogo nazionale dei francobolli italiani, alla fondazione della Giulio Bolaffi Editore, fino all’espansione fisica dell’impresa con sedi a Milano, Roma e Verona. Nel 1990, ha fondato anche la casa d’aste, aprendo un nuovo capitolo nella lunga storia familiare.
Ma il collezionismo, per Bolaffi, non era solo un mestiere. Era una vera e propria vocazione, un modo per leggere la storia attraverso oggetti rari e preziosi: francobolli, monete, gioielli antichi. Era affascinato da tutto ciò che potesse raccontare, attraverso piccoli dettagli, il passaggio del tempo e la memoria collettiva. “Siamo tutti collezionisti, è nel nostro Dna”, diceva in una delle sue ultime interviste, riassumendo con semplicità un concetto profondamente culturale.
Alberto Bolaffi arrivò in azienda dopo una formazione come pilota militare, su indicazione del padre. Ma fu chiaro fin da subito che la sua vera strada era altrove: nel cuore di un mondo fatto di rarità, di ricerca, di pazienza, di emozione.
Anche le istituzioni locali hanno voluto rendere omaggio alla sua figura. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, lo ha ricordato come “un imprenditore illuminato, capace di innovare l’attività di famiglia con grande sensibilità, mantenendo sempre un forte legame con la città. Torino gli deve molto, e continuerà a portare il suo nome nel mondo attraverso l’opera della sua famiglia e dell’azienda che ha contribuito a rendere grande”.