
Torino – Arresto illegale: due poliziotti sono stati condannati. Il caso

Torino – Arresto illegale: due poliziotti sono stati condannati.
In seguito a un controllo effettuato in un bar di Torino, due agenti di polizia avevano fermato un giovane di 18 anni che stava riprendendo la scena con il proprio cellulare. Dopo averlo ammanettato, lo avevano condotto al commissariato Mirafiori, dove era rimasto trattenuto per oltre tre ore, pur senza che l’arresto fosse mai formalizzato. Il giorno successivo, gli agenti avevano redatto un rapporto destinato alla Procura, sostenendo che il ragazzo avesse tentato la fuga scavalcando una recinzione e che si fosse scontrato fisicamente con uno dei due, provocandogli ferite.
I fatti risalgono a fine 2023, oggi è arrivata la condanna. Ecco perché
La versione fornita dagli agenti è stata smentita nel corso dell’indagine. Il referto medico del pronto soccorso ha infatti attribuito le contusioni dell’agente non a una colluttazione, ma a un urto contro una staccionata. Secondo la Procura, i poliziotti avrebbero redatto un verbale falso per coprire un’azione illegittima, e la mancata comunicazione formale dell’arresto sarebbe stata dovuta proprio alla contraddizione tra i fatti reali e la versione ufficiale, che avrebbe potuto generare problemi legali se portata davanti a un giudice in tempi brevi.
“Stamattina (14 luglio) – informa il Corriere della Sea – ” il tribunale di Torino ha condannato i due agenti a due anni (l’agente con maggior anzianità) e a un anno e 9 mesi di reclusione, per calunnia, falso e arresto illegale, in continuazione e con la concessione delle attenuanti generiche. Il pubblico ministero Paolo Toso aveva chiesto 3 anni e 3 mesi di carcere e 2 anni e 8 mesi. er la Procura, il verbale fu confezionato «per dare una veste legittima agli errori commessi fino a quel punto». A smentire la versione cristallizzata nell’annotazione sarebbe stato anche il referto del pronto soccorso, dove le contusioni riportate dal poliziotto erano attribuite a un urto «contro una staccionata di legno» e non a violenza fisica. Un altro motivo per cui, secondo il pm, il giovane fu rilasciato senza trasmettere la notizia dell’arresto («Era pericoloso portare in direttissima questa contraddizione»). I due poliziotti – difesi dall’avvocata Silvia Navone – dovranno anche risarcire la parte civile con una provvisionale di 5 mila euro, mentre il tribunale ha disposto anche la trasmissione della sentenza al ministero degli Interni. «È una vicenda che mi ha sempre lasciato perplessa – commenta alla fine l’avvocata -. Leggeremo la motivazione e faremo sicuramente appello».